Durante l’emergenza sanitaria coronavirus  la scuola non si è fermata e, nonostante le difficoltà del momento, ha svolto il proprio ruolo con efficienza e impegno. Il “Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità“, in collaborazione con Radio 5.9, ha voluto dare voce alle scuole mantovane partner per raccontare come hanno affrontato la sfida del lockdown, guardando alle iniziative future.

L’intervista a Massimo Pantiglioni (Presidente dell’Associazione Scuole Mantovane e Dirigente dell’Istituto Tecnico Agrario Strozzi)

“Le scuole, anche se chiuse, stanno rimanendo operative grazie alla didattica a distanza. L’impatto sul tessuto scolastico, come per tutta la comunità mantovana e nazionale, è stato pesante. Ci sono stati casi che hanno toccato da vicino il personale scolastico e gli studenti e anche in un frangente del genere il ruolo della scuola è stato importante. Gli istituti stanno crescendo per professionalità ed esperienza nella gestione telematica delle attività, mi preme sottolineare il comportamento dei ragazzi che hanno dimostrato grande responsabilità. Anche i docenti hanno lavorato da subito consapevoli dell’importanza di dare una risposta di tipo educativo. 

Alcune scuole mantovane avevano già fatto esperienza di didattica digitale. Oggi la sfida è passare dal semplice uso della tecnologia ad un efficace utilizzo della stessa, la sfida è rendere le attività online pienamente formative. 

LTO è una realtà importante che si sta sviluppando, la sua logica tornerà davvero utile nell’immediato futuro, chi fa attività didattica sarà protagonista attivo, vedendo la partecipazione in questo importante processo di docenti e ragazzi. 

La scuola si fonda sul capitale umano dei suoi docenti, servono riconoscimenti al ruolo degli insegnanti, non solo economici ma anche di carattere sociale e culturale. Bisogna investire sulla professionalità dei docenti affinché essi possano avere tutti gli strumenti per far si che i nostri giovani siano formati e aiutati a diventare, un domani, cittani migliori.”

L’intervista a Paola Bruschi (Dirigente dell’Istituto Manzoni di Suzzara)

“Superato lo shock iniziale, i docenti del nostro Istituto si sono attrezzati per tornare immediatamente in contatto con i ragazzi delle varie sezioni. Iniziando con Skype, abbiamo nel tempo “istituzionalizzato” la piattaforma “Google Meet”, che abbiamo scoperto essere adatta per lezioni ed interrogazioni. Grazie a questa tecnologia siamo riusciti ad azzerare le distanze.

L’idea di futuro dei nostri studenti è in crisi: noi docenti stiamo lavorando per dargli coraggio e fargli capire che il futuro, per loro, è ricco di opportunità. Le difficoltà ci saranno ma cerchiamo di trasmettere loro il fatto che, grazie allo studio e alla formazione,  potranno affrontarle. La scuola è un mezzo potente e questa difficile crisi ha fatto emergere ulteriormente il valore di questa istituzione. 

La didattica si è, grazie ad un grande lavoro, ridisegnata, permettendo ai ragazzi di lavorare sulla propria capacità di darsi delle regole ed ottenere comunque dei risultati. Io ho visto, pur continuando a considerare il metodo classico inarrivabile, una grande risposta sia in termini di entusiasmo che di capacità di gestire il lavoro a distanza. I ragazzi e le ragazze del nostro Istituto hanno mostrato grande senso di responsabilità e ogni giorno ho testimonianze positive in questo senso. 

La scuola è spesso stata coperta da un “velo” che ha impedito di far percepire la qualità e la serietà del lavoro messo in campo dagli insegnanti. Vi sono sempre stati spiacevoli luoghi comuni sul lavoro dei docenti che, oggi, vengono smentiti nei fatti dalla preziosa opera messa in campo da subito dal corpo docente. Le persone, in questo periodo, stanno toccando con mano quanto gli insegnanti lavorino duramente per “fornire” lezioni di qualità con molte ore dedicate alla ricerca e all’approfondimento dei temi trattati. 

Ad emergenza finita avremo bisogno di spazi: questa emergenza mi permette di ritornare, con forza, sulla necessità di spazi maggiori in classi che erano diventate numerosissime, mettendo in alcuni casi in crisi la vivibilità e la capacità di didattica. Tema che dopo questa crisi risulta ancora più attuale.”

L’intervista a Roberto Capuzzo (Dirigente dell’Istituto Bonomi-Mazzolari di Mantova)

“Il nostro Istituto, che si è ritrovato a dover gestire, come tutti, le sfide scaturite dal lockdown, ha reagito, convertendo, per quanto possibile, le attività in modalità online. Abbiamo trasferito gran parte delle lezioni su piattaforme ed utilizzando facendo molto per non far mancare il nostro supporto ai ragazzi che in una prima fase naturalmente erano spaesati. 

Gli insegnanti hanno fatto un grande lavoro. Inoltre abbiamo riscontrato, in molti studenti, una capacità di sfruttare al meglio questi momenti per concentrarsi sulla riflessione, anche personale. I ragazzi hanno dimostrato grande responsabilità, c’è stato un 20% di studenti con i quali abbiamo dovuto fare un lavoro più profondo affinché restassero vicini alle attività. 

La Scuola ha mostrato, ancora una volta in questa situazione tutto il suo valore sociale, essa serve a far apprezzare la cultura, è un’Istituzione che serve a far crescere buoni cittadini dando strumenti di passione, libertà e preparazione. Alla Scuola serve una programmazione che guardi al futuro in modo differente, il valore strategico dell’Istruzione deve tornare al centro.” 

L’intervista a Lucia Scolaro (Dirigente dell’Istituto Galileo Galilei di Ostiglia)

“La crisi pandemica ha colto tutti di sorpresa, anche chi, come il nostro Istituto, è riuscito a convertire in tempi celeri gran parte della didattica in modalità online. A due mesi di distanza, dall’inizio del lockdown, la didattica a distanza è divenuta la via per offrire il proseguo del percorso formativo ai nostri studenti, una sfida difficile ma che per ora ci vede soddisfatti dei risultati. 

La collaborazione con LTO, Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità, è costante e importante per noi. Stiamo lavorando per rendere la nostra “Officina Galilei” un laboratorio diffuso che possa integrarsi al nostro territorio, vicina alla collettività e alle imprese. Stiamo lavorando sulla robotica e l’innovazione, tutto questo sarà importantissimo visto anche le sfide che si presenteranno nel futuro prossimo.

Da non sottovalutare il ruolo sociale della scuola: partendo dal presupposto che non sarà possibile tornare alla vita di prima, dobbiamo iniziare a formare, specialmente le nuove generazioni, ai cambiamenti verso i quali la nostra società andrà incontro. Non va perso, da parte della scuola, il suo ruolo di “agenzia educativa”, con lo spirito di non lasciare nessuno da solo. Stiamo studiando nuovi spazi di socializzazione, tra cui anche la creazione di una web radio in grado di mettere in contatto, attraverso rubriche e approfondimenti, tanti studenti e personalità del mondo imprenditoriale, sociale e culturale.” 

L’intervista ad Alida Irene Ferrari (Dirigente del Liceo Artistico Giulio Romano di Mantova e del Liceo Artistico Alessandro Dal Prato di Guidizzolo)

“Nella fase iniziale dell’emergenza nessuno si è reso conto della gravità della situazione. Appena è stato chiaro che non si sarebbe tornati in aula ci siamo attivati per fare le attività online.

Per quegli indirizzi per i quali non bastano le lezioni online gli insegnanti hanno iniziato a creare dei tutorial che, tenendo conto del materiale a disposizione degli studenti, descrivono passo dopo passo le azioni da compiere in modo da consentire le esercitazioni. 

E’ stato fondamentale in questa fase il supporto del Ministro per l’innovazione tecnologica e la digitalizzazione, ricordo che è stato creato un portale chiamato Solidarietà Digitale proprio per aiutare gli studenti sul tema connessioni. Abbiamo fornito ai nostri ragazzi oltre trenta notebook. Devo dire che la scuola non si è mai fermata un giorno: stiamo acquistando nuove attrezzature, implementando i laboratori e abbiamo in previsione di acquistare nuove attrezzature per il Laboratorio Territoriale per l’Occupabilità, un nuovo taglio vinile, un taglio laser e uno scanner rotativo. Strumenti importanti che ci permetteranno di fare un ulteriore salto di qualità nel prossimo futuro. 

L’arte è sensibilità, anche per questo abbiamo voluto attivare uno sportello d’ascolto psicologico a disposizione dei nostri studenti che hanno dimostrato grande senso di responsabilità e impegno.  Non è da escludere che questo momento lasci un segno indelebile dentro di noi, alcuni forse dimenticheranno presto, ma per altre persone questi giorni resteranno impressi e, forse, anche in questa situazione l’arte può davvero essere d’aiuto.” 

L’intervista a Carmen Barbieri (Dirigente del Liceo Classico Virgilio di Mantova)

“La scuola non si è mai fermata nonostante il lockdown, sin dall’inizio ci siamo attivati per garantire la didattica a distanza. Dopo le iniziali difficoltà organizzative abbiamo attivato una piattaforma unica per favorire l’attività di docenti e studenti e abbiamo raggiungo gli studenti privi di dispositivi digitali o rete internet. I risultati sono stati importanti e tutti si sono attivati in maniera davvero proficua, anche attraverso il monitoraggio dei risultati abbiamo raccolto feedback positivi sul lavoro dei nostri ragazzi. 

Il nostro Liceo ha una vocazione umanistica ma prestiamo anche grande attenzione alla tecnologia, in questo senso abbiamo ricevuto una lettera da parte del Ministro Lucia Azzolina che si è complimentata per i lavori sulla didattica a distanza e non solo realizzati dal nostro Istituto nell’ultimo periodo. Portiamo avanti progetti extracurricolari in remoto riguardanti cinema e teatro. Per quando riguarda i progetti sull’occupabilità, abbiamo ricevuto un importante finanziamento che destineremo alla creazione di un laboratorio “Aureus”, acronimo di Arte Tutela Restauro Educazione all’Uso del Patrimonio Artistico. Un laboratorio ricco di strumenti tecnologici che avvicinerà i nostri studenti a opere d’arte vicine e lontane. Grazie ad una stampante 3D potranno riprodurre delle opere d’arte.

Le cose non torneranno presto come prima ma ricordiamo che l’uomo ha infinite risorse e credo riusciremo a risollevarci, abbiamo prestato grande attenzione all’aspetto psicologico e oggi indubbiamente agli studenti manca l’aspetto della socialità. Domani i nostri ragazzi faranno un’assemblea d’Istituto in remoto. Ora attendiamo il mese di settembre quando si potrà riaprire naturalmente con le precauzioni che ci verranno indicate.”

L’intervista  a Giancarlo Gobbi Frattini (Dirigente dell’Istituto Carlo D’Arco – Isabella D’Este di Mantova)

“Questa emergenza, che ha colto tutti di sorpresa, ha rappresentato una sfida difficile ma stimolante per il mondo dell’Istruzione. La reazione da parte degli studenti e dei docenti credo sia stato l’elemento da sottolineare maggiormente, entrambi hanno avuto un atteggiamento davvero positivo. La riorganizzazione della modalità didattica ha rappresentato notevoli difficoltà: la spinta e la voglia di ricominciare sono state le forze propulsive che hanno accelerato maggiormente la ripresa delle lezione in modalità online.

Le difficoltà affrontate in questi mesi penso ci aiuteranno nell’affrontare il prossimo futuro. A mancare maggiormente è stato il lato della socializzazione, che solo la scuola sa dare: per quasi tutti i ragazzi, sin dall’età di tre anni, la scuola rappresenta il veicolo di maggior sviluppo alla socialità e l’abitudine a vivere in comunità. Questa ricchezza, per troppo tempo ignorata, non deve essere dispersa.

Ritengo nell’ultimo periodo si sia fatto molto per proteggere la scuola, sia a livello sanitario, che per farla evolvere dal punto di vista tecnologico. In questo ultimo periodo la scuola ha ritrovato un’attenzione particolare con tante famiglie che si sono rese conto dell’importanza per i loro ragazzi di trascorrere ore a scuola con compagni e professori.

L’opera di raccordo, fra la scuola e le imprese del territorio è una delle nostre peculiarità: un elemento importante per il tessuto sociale mantovano con ragazzi che si affacciano al mondo del lavoro e dell’università pronti ad accettare le sfide che il futuro è pronto a riservargli.”

L’intervista a Fabrizio Rossi (Docente presso l’Istituto Greggiati di Ostiglia in provincia di Mantova)

“Nonostante la chiusura fisica delle scuole non abbiamo mai smesso di lavorare. Il pensiero ora, specialmente per un istituto professionale come il nostro, è rivolto alle modalità di riapertura per il prossimo settembre. Gli studenti di una scuola tecnico-pratica, hanno la necessità, oltre alle lezioni teoriche di poter aver accesso anche ai nostri laboratori per mettere a frutto la manualità.

Anche noi, per quanto possibile, abbiamo cercato di convertire in modalità online gran parte della didattica durante questo lockdown: penso a cosa sarebbe potuto accadere, anche solo 15 anni fa, senza l’ausilio di internet, della banda larga e dei supporti tecnici adeguati risultati fondamentali in questo frangente. Con mia soddisfazione devo constatare come gli studenti abbiano reagito molto positivamente alla conversione della didattica nell’impossibilità delle lezioni frontali. Per potenziare ulteriormente le lezioni virtuali saranno necessari ulteriori investimenti nei mezzi e nelle apparecchiature, pc e i-pad ad esempio. 

Stiamo lavorando, assieme ad LTO per aumentare l’offerta di istruzione e di laboratori per i nostri studenti. Con 75mila euro, investiti negli anni precedenti, avevamo già rinnovato i nostri laboratori con l’acquisto di macchinari e di strumenti atti a preparare al meglio i nostri studenti al mondo del lavoro.

Ritengo che questa crisi abbia sottolineato alle famiglie il ruolo di noi docenti e della scuola in generale. Chiusi in casa nelle scorse settimane, anche i genitori hanno potuto toccare con mano il nostro impegno e, seguendo in tanti casi le lezioni con i figli, appurato la qualità delle lezioni che prepariamo per i nostri studenti. Un pensiero infine va ai ragazzi che stanno preparando in queste settimane l’esame di Stato al termine di questo anno così particolare: noi siamo al loro fianco.”

L’intervista a Mario Manzo (Docente presso l’Istituto Greggiati di Poggio Rusco, in provincia di Mantova)

“Ci terrei a sottolineare la risposta rapida ed efficace, da parte del mondo della scuola, al cospetto di un lockdown che ha paralizzato gran parte del paese. Anche gli insegnanti meno avvezzi ai mezzi tecnologici si sono messi a disposizione, trovando spunti interessanti nell’insegnamento a distanza.

La criticità attuale è rappresentata dal concreto rischio che una parte degli studenti, quelli con più difficoltà, possano rimanere indietro senza la didattica tradizionale. Mi riferisco anche ai tanti studenti stranieri i quali anche a causa della poca padronanza della lingua possono patire particolarmente ma mancanza della presenza fisica a scuola. Io mi occupo prevalentemente di alfabetizzazione nel nostro istituto alberghiero: uno strumento prezioso per poter velocizzare l’apprendimento di tutti quegli studenti che devono accrescere le proprie competenze linguistiche in questo senso. 

L’informatica sta prendendo uno spazio sempre maggiore nel mondo della scuola, ma non è possibile parlare di istruzione escludendo le canoniche lezioni frontali che riprenderanno a settembre, naturalmente con tutte le disposizioni di sicurezza che sono in via di definizione. L’idea più forte, al momento, è quella delle lezioni a turno in cui, gruppi di ragazzi, alternano la presenza tra l’aula e la casa,  tuttavia capiremo bene le modalità nelle prossime settimane.”

L’intervista a Elisabetta Larini (Area Manager Cremona, Lodi, Viadana, IAL Innovazione Apprendimento e Lavoro e direttrice di IAL Viadana)

“Lo IAL Lombardia è un ente di formazione che lavora sul territorio dal 1955. Nel giro di una settimana, costretti da questa situazione,  ci siamo attivati con una piattaforma online gestendo tutte le problematiche connesse, in particolare quelle sui giga necessari alla lezione online e fornendo a molti ragazzi dei tablet per poter lavorare. Sottolineo la rapidità con cui tutti i docenti si sono attivati. 

I ragazzi sentono la mancanza del laboratorio, avendo laboratori di cucina e di meccanica la presenza in loco è importante. Il 25 aprile abbiamo fatto un pranzo tutti assieme collegati online, mentre oggi ci stiamo preparando agli esami che saranno in presenza, uno alla volta e con tutte le dotazioni di sicurezza personali.

La sfida principale per il futuro è farsi trovare pronti a nuove proposte e nuovi corsi, riuscendo contestualmente a ricavare gli spazi adeguati per seguire le lezioni. Settembre è alle porte ed abbiamo poco tempo per poterci reinventare. I cambiamenti saranno tanti e non solo per i nostri studenti: andrà riprogrammata la didattica ed ovviamente formato adeguatamente anche il personale docente.

Siamo degli inguaribili ottimisti: siamo abbastanza certi di poter essere pronti a questa sfida anche se le nuove regole rischiano di complicarci la gestione di alcuni laboratori. In quanto istituto professionale abbiamo la necessità di garantire una formazione sul campo ai nostri ragazzi: auspichiamo che le aziende ed i ristoranti dei territori da noi coperti, possano riprendere le attività e mantenere gli accordi presi con noi in modo tale da proseguire l’avviamento al lavoro per i nostri ragazzi, attraverso i tirocini. Auspichiamo qualche finanziamento dedicato, da parte del Governo, per facilitare la ripartenza e gli investimenti da parte delle realtà come la nostra.”

 

L’intervista  ad Andrea Scappi (Direttore di For.Ma Mantova)

“For.Ma Mantova è un’azienda speciale della Provincia di Mantova che esiste da trent’anni e che si occupa dell’erogazione di formazione professionale e di avviamento al lavoro, accreditata in Regione Lombardia e certificata ISO. Abbiamo sedi sia nell’alto mantovano, a Castiglione delle Stiviere, che nel centro cittadino. Oltre ad erogare servizi di formazione di primo livello, realizziamo formazione per adulti fuoriusciti dal mercato del lavoro in cerca di nuove competenze, abbiamo anche corsi dedicati ai portatori di handicap e all’utenza immigrata.

Il lockdown, come per tutto il sistema scolastico, ci ha imposto una profonda riorganizzazione della didattica. Ad oggi possiamo dirci mediamente soddisfatti dei primi risultati, dato il pochissimo tempo a nostra disposizione per poter convertire la modalità di insegnamento. Data la nostra particolare azione, in un settore delicato come quello dell’avviamento al lavoro, avremo necessità di affrontare un logico periodo di stabilizzazione in attesa che le aziende del territorio tornino al pieno ritmo.

Ci tengo a sottolineare lo sforzo sia da parte dei nostri studenti che da parte dei nostri docenti. Non è semplice insegnare o recepire le nostre materie in modalità remota: il continuo affinamento di questa tecnica ci ha permesso di avere ottimi risultati nonostante i rapidi tempi di mutamento. La prospettiva è quella di dover attendere, per il ritorno della docenza frontale, la fine dell’anno solare, ma è presto per fare previsioni, sino ad allora è verosimile che venga applicata una modalità mista con una maggior didattica.

Potessi fare una richiesta per velocizzare la ripresa del mio settore chiederei un potenziamento della banda ed una maggior disponibilità di strumenti per poter pareggiare il livello della capacità di ricezione delle informazioni da parte dei nostri studenti.”

L’intervista ad Alberto Ferrari (Direttore della Scuola di Arti e Mestieri Bertazzoni di Suzzara in provincia di Mantova)

“La nostra è una fondazione privata nata alle porte di Suzzara, in Provincia di Mantova, nel lontano 1877, vantando oltre 140 anni di storia. Una Fondazione venuta alla luce in occasione dell’apertura della prima bottega artigiana del nostro territorio. Le nostre tre anime di formazione sono: quella professionale, quella artistica ed infine, per conto del Comune di Suzzara, la scuola Comunale di MusicaLa maggior parte della superficie dei nostri locali è dedicata ai nostri tanti laboratori di meccanica, informatica, musica e cucina. 

Il 24 febbraio è datato il nostro ultimo nostro giorno di lezioni frontali prima della proclamazione del lockdown. In meno di 14 giorni siamo riusciti ad organizzarci per convertire la formazione in modalità “a distanza” con una settimana d’anticipo rispetto al via libera da parte della Regione Lombardia. Ricordo nitidamente le prime 5 ore di sperimentazione, datate 6 marzo: due ore di italiano e tre di laboratorio che hanno dato risultati sorprendenti, pur nella difficoltà di non poter realizzare le attività ordinarie di laboratorio. Già a partire da lunedì 9 marzo siamo stati in grado di rendere questa modalità straordinaria, normale ed accettata di buon grado sia dagli insegnanti che dagli studenti. Dal 6 marzo ad oggi abbiamo realizzato circa 6mila ore di lezione a distanza, di fatto rispettando a pieno l’orario scolastico utile a preparare i nostri ragazzi sia all’esame di Stato che all’abilitazione professionale.

Siamo in una situazione intermedia rispetto alla modalità ordinaria: hanno riaperto la segreteria e gli uffici ma mancano gli studenti e gli insegnanti che proseguiranno nella modalità di lezioni a distanza. La Regione potrebbe presto aprirci, prima della fine di giugno, alla possibilità di organizzare i laboratori e i corsi serali in presenza, con la necessità di mantenere le distanze di sicurezza.

Oggi credo sarebbe importante investire negli strumenti tecnologici che sempre più nel futuro saranno importanti nell’operatività della scuola.”

Altre interviste in programma nei prossimi mesi su 

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