In questo articolo abbiamo raccolto la testimonianza dei tre borsisti mantovani, Luca Garusi, Rajesh Bonatti e Federico Cirelli, che partecipano alla Fab Academy, lavorando ai progetti presso i laboratori del FabLab Open Dot, grazie ai voucher formativi messi a disposizione da Provincia di Mantova, capofila del progetto Mantova: Laboratorio diffuso per l’occupabilità, approvato e finanziato da Regione Lombardia.

La Fab Academy è il principale corso di fabbricazione digitale della rete mondiale dei FabLab, diretto dal professor Neil Gershenfeld, docente presso il Massachusetts Institute of Technology e fondatore del movimento FabLab. Si tratta di un percorso di apprendimento della durata di sei mesi (da gennaio a giugno) che fornisce un’istruzione avanzata sui temi della fabbricazione digitale, elettronica e programmazione, vantando una rete collettiva di studenti e tutor provenienti da tutto il mondo.


LUCA GARUSI 

Come sei arrivato a partecipare al percorso della Fab Academy? 

Negli ultimi mesi del 2019, durante uno stage presso l’ITIS E. Fermi di Mantova, una professoressa dell’Istituto mi ha inoltrato il bando della Provincia di Mantova riguardo la possibilità di ricevere delle borse di studio per partecipare a FabAcademy e sono stato selezionato per prendere parte al corso.

Quali sono state le sfide più difficili che hai dovuto affrontare in questo percorso? 

Sicuramente l’impossibilità di accesso al laboratorio Open Dot a Milano(la struttura di rifermento per Fab Academy nel Nord-Italia) a causa dell’emergenza coronavirus e quindi essere costantemente rallentato negli incarichi che settimanalmente l’accademia ci porta a dover compiere.

Qual è l’aspetto che ritieni più utile della Fab Academy?

L’utilizzo di macchinari professionali, quasi livello industriale come le grandi macchine a controllo numerico e in particolare la macchina a taglio laser, non essendo economiche né disponibili per “prove” questa è stata la mia chance di utilizzarne una.

In futuro dove vorresti applicare le competenze che stai sviluppando in questo momento?

Sicuramente nei progetti che porto avanti come hobby, un’altra possibilità è quella di condividere o insegnare le competenze di Fab Academy tramite i talk che abitualmente tengo in eventi riguardanti l’OpenSoftware.

Quale consiglio daresti a chi volesse intraprendere questa esperienza?

Di prepararsi ad affrontare un corso che non è un corso. Fab Academy è un percorso dove le conoscenze non vengono insegnate ma vengono ricercate e apprese “facendo”, non è quello a cui siamo abituati normalmente (almeno io non lo ero) e questo è probabilmente ciò che tiene lontani gli studenti da questo tipo di esperienza.


RAJESH BONATTI 

Come sei arrivato a partecipare al percorso della Fab Academy? 

L’ho scoperto navigando sul web e poi grazie al tirocinio svoltosi alla scuola superiore Enrico Fermi di Mantova, dove uno dei miei tutor mi fece presente di questa realtà. 

Quali sono state le sfide più difficili che hai dovuto affrontare in questo percorso? 

Le sfide più difficili sono state certamente quelle relative agli argomenti che mai avevo trattato in modo così  specifico nella mia vita, nel mio percorso di studi, ovvero l’elettronica e la programmazione.

Qual sono gli aspetti più importanti della Fab Academy?

Ritengo che gli elementi più importanti siano:

  • UTILE: il coraggio nel mettersi in gioco anche su temi mai trattati prima d’ora e che, anche se si sbaglia si è subito pronti a capire l’errore (anche chiedendo spiegazioni) e risolverlo;
  • FORMATIVO: imparare argomenti nuovi dal principio fino a poi metterli in atto tramite progetti, lavori, ecc… ;
  • POSITIVO: senza ombra di dubbio il clima che c’è all’interno della Fab Accademy è un grosso aiuto e questo perché la Fab è un Team, un gruppo di persone pronte ad aiutarsi le une con le altre, stando accanto ai novizi (come me);

In futuro dove vorresti applicare le competenze che stai sviluppando in questo momento?

Le competenze che sto apprendendo le si potrebbe vedere in molti campi, che sia in un’azienda, in uno studio o anche all’interno della Fab Academy stessa, questo perché sono argomenti che si possono ritrovare in molti ambiti e inoltre sono sicuramente sono utili rispetto al proprio “bagaglio culturale”;

Quale consiglio daresti a chi volesse intraprendere questo percorso?

Direi ciò che è stato detto a me: “La Fab Accademy non ti lascia respiro”. Condivido questa frase perché effettivamente è così, piena di argomenti da trattare, alcuni nuovi, altri no, piena di idee, progetti, ecc… Ma sicuramente il clima che c’è all’interno della Fab Academy, nonostante tutti trattino e siano competenti in ambiti diversi, è quello di un Team di lavoro, una vera squadra dove “il più forte aiuta il più debole”. 


FEDERICO CIRELLI

Come sei arrivato a partecipare al percorso della Fab Academy?

Sono venuto a conoscenza del corso mentre stavo facendo uno stage come collaboratore scolastico nella mia vecchia scuola, l’ITIS Fermi di Mantova, tramite la professoressa Valli.

Quali sono state le sfide più difficili che hai dovuto affrontare in questo percorso?

Sicuramente il modo di approcciarsi a tante discipline diverse e il modo di collegarle tra loro non è facile e immediato. Penso che la cosa più difficile riguardo questo corso sia il fatto di organizzare il tempo che si ha e documentare tutte le esperienze in modo costante, durante tutto il percorso. Tuttavia le difficoltà vengono a meno se si è curiosi di imparare e ci si fissa degli obiettivi da raggiungere. Concludendo, penso che il corso abbia una difficoltà che ciascuno può scegliere in base alle sue conoscenze pregresse.

Qual è l’aspetto che ritieni più utile della Fab Academy?

La cosa che mi è piaciuta molto di questo corso è stato l’arricchire la mia conoscenza nei confronti dei processi produttivi. Durante il corso ne sono stati presentati di diversi tipi: dai più professionali, utilizzando macchine di costo molto elevato, ai più artigianali, a volte realizzabili anche utilizzando materiali di uso comune o comunque poco costosi e facilmente reperibili. Un’altra cosa che mi è piaciuta molto è stata l’opportunità di mettere subito in pratica le cose imparate.

In futuro dove vorresti applicare le competenze che stai sviluppando in questo momento?

Mi piacerebbe molto applicarle e affiancarle alle competenze del mio settori di studi, Ingegneria Elettronica, per lo sviluppo di prototipi o prodotti. Le discipline che ho studiato all’Università sono molto affini a quelle affrontate in questo corso e penso che questo corso abbia sviluppato in me uno spettro di competenze e metodologie più flessibili e ampie per la realizzazione delle mie idee, o più in generale, di un prodotto artigianale.

Quale consiglio daresti a chi volesse intraprendere il tuo stesso percorso?

Il consiglio più ripetuto dall’inizio del corso è “documenta mentre lavori”. Il fatto di documentare un’esperienza all’inizio può essere scambiato come un processo inutile. Mi sbagliavo. Documentare è un ottimo modo per tenere traccia di cosa si sbaglia e degli eventuali incidenti di percorso. Aiuta quindi a non ripetere gli stessi errori, ad essere più produttivi e veloci quando poi bisogna ripetere ciò che è stato fatto, anche dopo tanto tempo.