Alex Daniel Costa

Alex Daniel Costa, mantovano classe ’98, dopo aver studiato presso l’Istituto Fermi si è iscritto alla facoltà di Informatica Unimore. Nel 2019 si aggiudica il primo premio “Alumni Maker Diplomandi” per aver ideato l’innovativa applicazione “Deafblind Assistant” che permette alle persone sordocieche di utilizzare alcuni strumenti tecnologici. Sempre nel 2019 ha fatto parte del gruppo che si è aggiudicato la “Menzione” per il progetto presentato all’Hackathon Disabilità & Sport.  Nel 2020 ha fatto parte del gruppo vincitore del secondo premio dell’Hackathon ScioTem.

Come nasce la tua passione per l’informatica?

Tutto è iniziato dalla terza media pensando a quale istituto iscrivermi. La mia passione non consiste nello scrivere migliaia di righe di codice ma nel vedere il risultato che ne deriva.

Come è nata l’idea di sviluppare “Deafblind Assistant”?

L’idea è nata da un primo momento di ricerca del bisogno. Mi sono chiesto quali fossero le persone a non poter beneficiare dei numerosi vantaggi offerti dalla tecnologia. Ho scoperto che ci sono molte persone che, purtroppo, non sentono e non vedono, i cosiddetti sordociechi. Così ho deciso di lavorare per aiutarli a utilizzare quegli strumenti tecnologici che oggi sono alla portata di tutte le persone normodotate.

Quali sono le principali difficoltà che hai affrontato nello sviluppo di questa App?

Principalmente le difficoltà più grandi sono state quelle iniziali quando ho dovuto mettermi nei panni dei sordociechi per capire quale fosse la loro percezione della realtà. Per loro anche le più piccole cose, come ad esempio leggere l’ora, può essere molto difficile.

Ti aspettavi il primo premio al concorso Alumni Maker Diplomandi 2019? 

Mi aspettavo di essere tra i progetti classificati ma non di vincere il primo premio.

Qual è la tua idea di sviluppo di questo tuo progetto? Come vorresti vederlo applicato o sviluppato in futuro?

L’applicazione è già stata testata con successo su una persona sordocieca. Il progetto, inoltre, è stato presentato al Comitato delle persone sordocieche e se vi sarà interesse si procederà ad un’ulteriore fase di sviluppo magari integrando anche funzionalità che fanno uso di intelligenza artificiale.

Quanto credi sia importante l’ecosistema che si sta creando a Mantova per lo sviluppo di questi progetti? 

A Mantova si stanno promuovendo e realizzando molti progetti per tentare di risolvere le problematiche di persone con disabilità e penso che incentivare lo sviluppo di questo tipo di progetti porterà a notevoli risultati. Nell’informatica come in altri ambiti, le soluzioni non si trovano quasi mai al primo colpo ma, continuando a cercare e approfittando dei fallimenti, si possono ottenere risultati sempre più solidi.

Hai altri progetti in mente?

Al momento ho diversi progetti in mente ma si tratta di idee sulle quale dovrò fare degli approfondimenti.